venerdì 26 settembre 2014

dalla stampa




Scuole attive contro l'omofobia, il progetto di Amnesty

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Omogenitorialità, 'Porta a Porta' bugiardo e il ministro Lorenzin impreparato o in malafede

Sull'omofobia, l'Ordine degli Psicologi smentisce Lorenzin

 

Diego e le sue nonne lesbiche L’amore senza stagioni




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Bologna:

Nozze gay, la Curia contro il sindaco: "Ha fatto un colpo di mano"

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La carica pro gay dei sindaci coraggiosi

Nozze gay all'estero, prime richieste di trascrizione a Milano: "Pisapia, basta chiacchiere"

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Nicolas Sarkozy e Carla Bruni, "divorzio" sulle nozze gay.

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Doppio libretto universitario per studenti trans arriva anche a Verona.

 

 

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Anna Paola Concia vs Rosy Bindi: "Sei brutta d'animo, verrai ricordata per questo"

Per quello che CI riguarda? No solo per difendere il Renzi. BAH!

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Marzia Stano, in arte 'Una', nel suo ultimo album "Come in cielo così in terra" canta la sua battaglia contro l'omofobia

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23 Settembre- Giornata Mondiale Bisessualità

Celebrità che hanno dichiarato la loro bisessualità


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Lettera di Gabbana a Dolce (*)(**)



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La sceneggiatrice di "Orange is the new black" divorzia dal marito per fidanzarsi con una attrice della serie



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Amiche-Etero-Gay-Friendly


Qual è il problema delle fascinose che fuggono atterrite allo scorgere della lesbica che è in loro? Il fatto è che, in Italia, devono occultarsi per evitare il disastro. Salvo poi impazzire


di Maria Laura Rodotà





C’aveva azzeccato Gaber, mannaggiamiseria.
Ma qual è il problema di tutta quella caterva di etero fascinose, cerebro-munite, entusiaste di accompagnarti a sorbirvi sei ore filate di Ibsen non-stop nonché di sfilare alla testa del Pride milanese - ma che poi fuggono atterrite alla scorgere la fatidica lesbica-che-è-in-loro? Poi bah, magari il problema è mio che attiro solo tamarrazze agghindate di cresta ribbbelle, piercing e autostrada di tatuaggi su ogni cm di pelle disponibile, e con facoltà comunicative pari a un babuino in tempesta ormonale. Ché insomma, se esistessero le lelle normali non starei mica da sei mesi dietro all’Amica-Etero-Gay-Friendly senz’averci concluso un accidente.
Orlando 



In Italia le lelle normali non hanno il diritto di esistere. Socialmente, dico. Devono essere totalmente discrete e auto-occultarsi acciocché il mondo circostante, al netto di alcuni amici magari gay e di qualche famiglia rassegnata, possa far finta di niente. Altrimenti è un disastro. L’unico problema è che a nascondersi si diventa matte, ed è per questo che non esistono lelle normali. Chiusura del cerchio.
Terapia consigliata
Cara Orlando, il primo istinto – anche della curatrice di questa posta – sarebbe di bocciare l’amicaeterogayfriendly dandole della profumiera. Ma poi forse no. Forse lei sa, o presume correttamente, quello che le succederebbe e anche quello che non le succederebbe più a causa della silenziosa conventio ad excludendum; se ti desse retta e facesse coming out. Perché io penso che la tua amica sia lesbica davvero. È come nel test che fa Kevin Kline in In and Out per capire se è gay, applicato alle donne; solo le lelle colte reggono eroicamente, appassionandosi pure sei ore, di Ibsen, quattro di Pina Bausch (su Pina Bausch, beh, già le bisessuali preferirebbero qualche settimana a Rebibbia), interi festival teatrali in lingue originali che non si conoscono, e altro. Insomma, Orlà, io insisterei. Chi la dura la vince. Prima o poi esaurirà le amiche pseudoetero con cui andare a teatro, e sarà tua. Lei o un’altra, se continui a frequentare i ridotti prima o poi qualcosa ti capita. In bocca al lupo.
Ps. Il nick Orlando è un omaggio a Virginia Woolf (autrice) e forse a Tilda Swinton (attrice nel film e icona lellissima). Da leggere, da guardare, volendo, anche solo per darsi un tono.
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Quanto siamo “veri”?


Cari Italians, mi chiedo come mai oggi i social network si strappano le camicie per difendere la dignitá degli omosessuali, ma se ne fregano di quella delle persone con disturbi psicologici, che a occhio e croce sono parecchi di piú rispetto a coloro che preferiscono una vita intima meno scontata; mi chiedo come mai chi soffre di disturbo ossessivo o borderline se ne puó serenamente rimanere sotto la coperta perché tanto a nessuno gliene cala qualcosa di scoprirlo, mentre masse di generosi benpensanti si rallegrano che il calciatore abbia fatto “coming out”. Mi chiedo come mai molti espatriano urlando peste e corna della propria nazione, ma poi, io che sono qui da qualche tempo, so che a Monaco sono fieri di riparare in un anonimo quartiere di periferia che sarebbe identico a Singapore o a Chicago, e che i loro figli non sanno nemmeno dov’è Marienplatz, anche perché quando iniziano le vacanze i genitori aspettano giá fuori dalla scuola con le valigie dentro l’auto per scappare da un Paese di cui non conoscono nemmeno i vicini di casa. Mi chiedo come mai metá dei viaggiatori visita una regione per sfoggiarne le foto e l’effetto epidermico, ma poi torna per parlare male dei suoi abitanti, come se la bellezza di un luogo non fosse tutt’uno con la sua gente, e meraviglia e rispetto dovessero essere distribuiti a compartimenti stagni. Mi domando anche com’è che ci sentiamo tutti tanto aperti e interconnessi, quando una non si accorge in metropolitana che un anziano è scivolato per terra a due metri da sé, perché è ripiegata sulla sedia a chattare con Tokio. E ancora, perché i bambini diventano indispensabili solo quando non li posso avere? E perché il disprezzato e avvilito istituto del matrimonio è l’esperienza piú entusiasmante del globo se sposo uno dello stesso sesso? Quanto siamo “veri”? Quanto le nostre opinioni dipendono dall’impatto sugli altri? E lo sappiamo ancora dove si trova la differenza? Insomma, viviamo per noi stessi o per fare un dispetto al mondo? Rossella Pittorru, Rossella.pittorru@gmail.com -QUI-

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Le Prefetture e i matrimoni combinati di spose bambine


Caro Beppe, il Prefetto di Bologna si oppone alla trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero. Vorrei sapere per quale motivo, invece, i matrimoni combinati di spose bambine, vengono convalidati senza problemi. In un caso di mia conoscenza, una bambina di 12-13 anni di origine pakistana, è stata rimpatriata per sposarsi con un uomo molto più anziano. Una volta in stato interessante, la bambina è stata riportata in Italia, e la Prefettura di Modena ha concesso senza battere ciglio un visto di ingresso al padre, per ricongiungimento familiare. Ora la bambina è alla terza gravidanza. Non capisco. I matrimoni poligami non vengono convalidati, di quelli gay non ne parliamo, ma sulle bambine costrette al matrimonio, nessuno dice niente? Massimo Magnani, susiemax@libero.it -QUI -






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Facebook rifiuta nomi di transgender e drag queen



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Lo spot per la serata gay in Israele si ispira ai video delle decapitazioni dell'Isis. Sui social: "Disgustoso"




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Mafalda compie 50 anni

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