domenica 14 dicembre 2014

dalla stampa



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Milano: sentinelle in piedi contro sentinelle sedute sotto l'Arco della Pace

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 A Napoli il "Kiss Me Day", in piazza Dante flash mob contro l'omofobia (*)



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Umberto Veronesi: "L'amore omosessuale è più forte, sì al matrimonio e alle adozioni gay"

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Unioni gay, la lettera del prefetto  di Roma alle 16 coppie: "Ora annullo tutto io"

 Cancellate le nozze gay a Roma mentre la capitale brucia

 

Milano: Rinviato convegno su famiglie omo

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Svelata la relazione gay del vice della Le Pen-

 

 "Il miglior rimedio per evitare gli outing  -  scrive su Twitter Ian Brossat, consigliere comunale comunista di Parigi, apertamente gay  -  è fare coming out".

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Saluti romani, odio e tolleranza zero. L’omofobia è l’ossessione dei neofascisti.-

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Matrimonio gay: ora è legale anche in Finlandia


Cari Beppe e Italians, da uno dei corrispondenti a titolo gratificante dalla “peccaminosa” (vedremo poi perché) terra delle renne e dei laghi, un’opinione volante su un argomento trattato con differenze di posizione sul nostro blog: il matrimonio fra omosessuali. Anche qui in Finlandia da alcuni giorni è stato approvato e diventa legge dello stato, con in aggiunta la possibilità dell’adozione. Naturale conseguenza delle coppie di fatto tutelate da oltre dieci anni. Passaggi veloci: legge di iniziativa popolare trasmessa al Parlamento, raccolta delle firme necessarie in pochi giorni, iter relativamente breve considerata l’importanza e la complessità, votazione finale e approvazione. Governo di larghe intese rispettoso, compiacimento da parte della Chiesa luterana. Soddisfazione dell’opinione pubblica, che non impedisce per ideologia di vita un qualcosa di sociale al quale non farà ricorso personale. Lo stesso principio, in pratica, visto per divorzio e aborto: non si ha diritto di interferire o limitare un qualcosa che si discosta dal volere di una fetta della popolazione. Non ho visto alcuna frenesia o reazione scomposta: deliberato, messo agli atti e si guarda avanti. Il “Corriere della Sera” ha riportato la notizia e i lettori l’hanno commentata: ottima occasione per entrare nel profondo dell’animo italiano. Stragrande maggioranza contraria, anzi sconvolta: Finlandia destinata alla perdizione morale, invito agli italiani soddisfatti della legge a trasferirsi nel buio opaco di una società allo sfascio dei sentimenti, ed altro. In attesa del cardinale Bagnasco che ci confermi il Cavallo di Troia avanzante verso l’Inferno del terzo millennio, delle Sentinelle in piedi che vigilino sui buoni costumi, una domanda: cari connazionali, cercherò di sopravvivere in questa tempesta del male, tra l’altro ci sto a meraviglia. Ma lo sapete che anche TUTTI i principali stati cattolici del mondo, compresi i tre bastioni americani Brasile, Argentina e Messico, contemplano tale legge?Mario Sconamila, mario.sconamila@elisanet.fi-QUI-

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Matrimonio gay: perché tutto questo interesse?


Caro Beppe, mi toglieresti un dubbio? Ricorre il tema del matrimonio omosessuale. Io trovo che va bene, anche adottare bambini (staranno sempre meglio che in cura allo stato o altro). Ma non mi sento particolarmente felice quando una nazione approva la legge. Non scado nel tripudio. Sembra che la stragrande maggioranza degli Italians impazzisca dalla felicitá ogni volta che viene approvata una legge che permette queste unioni. Mi ricorda molto il padrone del bar nel’hinterland siciliano che ebbe orgasmi multilpli quando Obama fu eletto la prima volta, cioé, un tipo nel ventre della Sicilia si sente felice perché un Obama sconosciuto in un paese lontano è stato eletto. Che differenza gli fa? Insomma, mi puoi illuminare, tu che sei a contatto col tuo pubblico, su queste reazioni dove io non vedo il perché? Questo tipo di persona si arrabbia quando un dittatore strafá in Medio Oriente? Perché vivere cosí intensamente la vita degli altri? Bah. Ci sarà certamente una spiegazione. Massimo Tagliavini, mtagliavini@uol.com.br-QUI-

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Matrimonio gay: la battaglia non è pratica, ma ideologica


Caro Beppe, leggo la lettera di Massimo Buonocore “Noi gay vogliamo i diritti civili, non andare in chiesa in abito da cerimonia” ( http://bit.ly/1wHiJ6I ) e penso che se i gay fossero rappresentati da gente di buon senso come lui, in Italia avremmo già le unioni civili da un pezzo. Gli italiani di buon senso appunto, che sono la stragrande maggioranza, non hanno nulla contro l’estensione dei diritti civili alle coppie omosessuali. E gli italiani di buon senso sono sia etero che gay. Purtroppo però, le persone che rappresentano i gay molto spesso non hanno i problemi che ha MB. Non hanno un affitto da pagare, ma alcune case di proprietà (ed in questo caso è meglio che i nomi dei due partner siano separati, per motivi fiscali), non vanno in ospedale ma in clinica privata, non hanno problemi di lavoro e di permessi di soggiorno, hanno l’amico notaio che gli risolve i problemi di eredità, e così via. Per loro la battaglia quindi non è pratica, ma ideologica; dei diritti civili derivanti dalle unioni di fatto non gli interessa niente. Il loro obiettivo è ottenere visibilità, per raggiungere un certo bacino di clienti o elettori o per restare in alcuni gruppi di influenza, e l’unico modo di farlo è parlare di matrimonio per omosessuali. Matrimonio, la parola magica, al cui solo pronunciare compare l’altra faccia della medaglia: gente spesso divorziata o non sposata, che però ritiene di dover difendere la Famiglia Naturale dall’attacco di persone il cui scopo è l’estinzione del genere umano. In realtà questa è solo altra gente che vuole visibilità e l’ottiene in questo modo. Io sono sicuro che quando i rappresentanti degli omosessuali smetteranno di usare la parola matrimonio, togliendola anche agli avversari, si arriverà in breve tempo ad una legge sulle unioni civili senza neanche troppo clamore. Accadrà quello che accade solitamente nei matrimoni: tanta attesa prima, ma a tre giorni dalle nozze non ne parla più nessuno.Roberto Lagioia, nrlagioia@gmail.com-QUI-

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Il Piano Straordinario contro la violenza sessuale e di genere


Cari Italians, il Ministero delle Pari Opportunità ha lanciato una consultazione sul Piano Straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Idea di per sé lodevole, ma l’implementazione lascia piuttosto a desiderare. Il pessimo preambolo è che i Centri Antiviolenza, hanno lasciato i tavoli di discussione esprimendo enorme delusione per la poca disponibilità all’ascolto. E a leggere il documento faccio fatica a non dare loro ragione, perche’ le misure pensate sono vaghe, generiche, e orientate solo verso la violenza sulle donne (come se quella di genere e sessuale non dovesse comprendere anche uomini, trans, bi-omosessuali). Si chiede all’utente di esprimere una preferenza tra le misure proposte per argomento, ma non si da la possibilità di proporre misure diverse. Soprattutto, uno dei punti focali è che il Ministero propone di rendere obbligatoria la denuncia di violenza qualora si arrivi al pronto soccorso. E qui non è solo la cecità del governo a stupirmi, ma le decine di commenti che ho letto a favore di questo punto, tutti sul tono del “se una non vuole denunciare allora si merita quello che ha!”. A me sembra incredibile la superficialità di chi non prova nemmeno per un secondo a capire che se un essere umano non è scappato da una situazione al primo cenno di violenza (che comincia di rado con un pestaggio da mandarti in ospedale) è perché quel soggetto percepisce dei vincoli così forti da non uscirne. E non si può pensare che basti obbligare queste persone a denunciare per risolvere i loro problemi; si deve sempre partire da una “messa in sicurezza” che permetta di sollevare questi vincoli o indebolirli. Si deve rafforzare la percezione che non possano esserci ritorsioni di nessuna sorta verso il soggetto o verso possibili terzi collegati alla situazione (si pensi ai figli). Si deve indebolire la percezione di sé come di qualcuno che merita quei comportamenti. Altrimenti si ottiene solo omertà, più di quanta non ce ne sia già ad esso. Saluti.Giulia Piccolo, giulia_piccolo@yahoo.it-QUI-

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Elton John finalmente sposo: sull'altare con David Furnish

 

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«Io italiano illegale a New York faccio un finto matrimonio gay per ottenere la Green Card»

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Le sorprendenti foto che testimoniano il cambio di sesso a Cuba.

 Transessuale, cioè normale

 

 Da Bruce l’olimpionico ad Heidi l’ex Ddr. Tutti gli atleti che hanno cambiato sesso

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Epatite C, il superfarmaco dal prezzo sconosciuto

 

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La pornoterrorista che sfida la Gran Bretagna

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Bisso

 

 Non si finisce mai di imparare

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La storica «casa del fumetto» verso la chiusura(*)

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Un bacio sotto il vischio da perfetti sconosciuti(*)

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La prima legge di Newton, il corto del regista Piero Messina

 

Fidanzati da giovani, si ritrovano
sul web: sposi dopo 70 anni

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Auschwitz, Klara Marcus: "Sono sopravvissuta allo sterminio solo perché era finito il gas". Presto compirà 101 anni

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