Ricorderemo. Ricorderemo tutto.
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Se c’è una famiglia che educa alla diversità è proprio quella “tradizionale”
Caro Beppe, nelle scuole primarie sono giunti degli opuscoli che sconsigliano agli insegnanti di leggere in classe le fiabe classiche perché “tendono a promuovere solo il modello di famiglia tradizionale”. Il che, secondo le associazioni Lgbt, costituirebbe “una vergognosa censura sull’educazione alla diversità”. Quello dell’omosessualità, si sa, è un terreno minato perché chiunque non si dichiari senza ombra di dubbio gayfriendly passa senza pietà per omofobo bigotto e retrogrado. Accetto il rischio, per dire che la “diversità” originaria e fondamentale che costituisce l’essere umano è tra maschio e femmina. Quindi, se si vuole stare alla realtà e al significato delle parole, se c’è una famiglia che educa davvero alla diversità è proprio quella “tradizionale” in cui uomini e donne si scornano da millenni per venire a capo di una convivenza MAI facile (pensiamo alle esilaranti storielle di Enea Berardi che illustra benissimo le differenze di mentalità, psicologia e visione della vita tra mariti e mogli). In sostanza, e senza offesa, c’è molta più diversità e quindi ricchezza nella famiglia tradizionale che in una omosessuale. In ogni tempo e in ogni cultura l’omosessualità è stata contrastata per quella che penso si possa definire un’avversione puramente “istintuale” (quindi pre-culturale) verso un atteggiamento che non consente la prosecuzione della specie. Ma oggi, con otto miliardi di terrestri in continuo aumento, la cultura ha buone chances di insegnare il rispetto anche per chi preferisce un compagno dello stesso sesso. Me lo auguro, perché detesto la violenza contro gli omosessuali, ma rifiuto categoricamente, proprio per rispetto di quella diversità da loro tanto declamata, di dover diventare io non più mamma ma genitore 1 o 2, non più di “sesso femminile” ma di un qualche “genere” a mio piacimento. Millenni di storia della specie umana non cadranno sotto i colpi del politicamente corretto, servirà molta più saggezza da entrambe le parti, soprattutto a tutela degli omosessuali.
Sara Gamba, gambasara@tiscali.it
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