lunedì 7 aprile 2014

dalla stampa




Yoga in aeroporto a Venezia

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Abbasso la censura!
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Dopo il sesso il selfie


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Transgender (*)(**)

 


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Usa, poste dedicano francobollo a Harvey Milk

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LA BARBA? È DI MODA

 


Non che ne vada pazzo, ma nella giusta misura...può piacere!

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Ebbravi-





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Lavorare a Londra? Progetto “Primo Approdo”
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Matrimoni (e divorzi) gay

Caro Beppe e cari Italians, è notizia di pochi giorni fa la possibilità per le coppie gay di poter contrarre matrimonio nel Regno Unito. Di fatto le coppie omosessuali già godevano di alcuni diritti, ma ora la legge equipara le loro unioni a quelle contratte tra eterosessuali.
Per chi ha vissuto anni lottando per sostenere i propri diritti, questa è una vittoria non solo dal punto di vista legale ma anche simbolico. Adesso tante coppie potranno coronare il sogno di una vita e far sì che la loro situazione venga riconosciuta ex lege. Del resto la società si trasforma e anche il concetto di coppia e famiglia si adegua. Si discute su come e quanto l’evoluzione dei nuclei familiari riguarderà i figli, sull’aspetto psicologico e sugli orientamenti sessuali, ma non mi addentro in questa materia, nella quale professo la mia più totale incompetenza.
C’è però una cosa su cui riflettevo e voglio condividerla con voi. Vi potrà sembrare che la prenda troppo alla larga o, come si dice, che parta per la tangente, ma abbiate pazienza e alla fine la matassa del mio pensiero si dipanerà – almeno lo spero! – agevolmente. Ho letto le statistiche sui divorzi e le separazioni (www.istat.it/it/archivio/91133) in Italia. I dati registrano una percentuale quasi in linea con quella europea: andiamo a grandi falcate verso il 35%. Leggere differenze permangono tra le separazioni e i divorzi, ma credo siano da attribuire alla maggiore onerosità di questi ultimi. Dicevo dei matrimoni falliti o comunque conclusi anzitempo: la durata media è di 15 anni (io sono al 23esimo: avrò superato la soglia di rischio?). Resta il fatto che il matrimonio, di cui le coppie eterosessuali godono da sempre dandolo per diritto acquisito, è diventato un lacciuolo da cui svincolarsi in un caso su tre. Di contro ci sono le coppie omosessuali, che da anni sono in attesa di un riconoscimento giuridico. Mi domando: cosa succederà a queste coppie? Dopo aver ottenuto ciò a cui anelano arriveranno alle stesse percentuali di divorzi? O forse le loro unioni, ottenute dopo anni di lotte civili, avranno presupposti più saldi? Se non temessi di suonare banale chiuderei con un ‘lo scopriremo solo vivendo’.

Marinella Simioli
da qui

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curiosità:


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Quando gli uomini fanno lavori da donne.

Ci perculano pure  

Ah! Io sono un bravo massaio. 

 

(quando sono in vena)

 

4 commenti:

  1. Bellissima le foto e anche il libro (che senz'altro rientra nella mia wishlist), solo un appunto alla signora che ha scritto il testo: se in Italia le cose non cambiano è perchè la maggior parte degli italiani della comunità LGBT vive come gli struzzi, perciò chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    Un abbraccio

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    1. Quanto è ver.
      Le immagini le ho prese in giro, tra quelle che mi sembravano più esplicative.
      Saluti

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  2. Le foto mi sono piaciute un sacco, il libro lo cercherò perchè avevo letto una recensione molto positiva.
    Per quanto riguarda l'articolo sui matrimoni e divorzi gay e etero, posso solo riportare l'esempio dei miei nonni: non si sono mai sposati e sono insieme da una vita intera, il loro rapporto si basa sul rispetto, sulla fiducia, sulla condivisione, sulla voglia di crescere insieme, sull'amore, sulla comunicazione e sul rispetto dei propri
    spazi, senza mai prevaricare sull'altro, anche i miei genitori seguono il loro esempio e funziona, basta volerlo entrambi.
    Ciao
    Xavier

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    1. Amore e rispetto. Fondamentali.
      Forza giovanotto, un abbraccio. :-)

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