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Rai contro Yotube: la guerra del copyright (^) (*)
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Aids. "Possibile nuova pandemia in prossimi 20 anni"(*)
Prevenzione , Prevenzione , Prevenzione, Prevenzione e ancora Prevenzione!!!
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CONVEGNO A ROMA-(*)
«Coppie gay e lesbiche sono famiglia,
Cassazione e Parlamento agiscano»
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Lo Giudice: "Ora sono un padre felice"
Appena sbarcato dall'America con il piccolo Luca, il senatore Pd racconta la sua esperienza di padre gay. E annuncia battaglia sui diritti delle famiglie arcobaleno
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De Magistris: "Pronto a trascrivere i matrimoni gay contratti all'estero" (*)
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De Magistris: "Pronto a trascrivere i matrimoni gay contratti all'estero" (*)
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Fano, sindaco di centrodestra trascrive nozze gay: è il primo in Italia-(*)(**)(***)
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Diritti gay, il cervello dei papà omosessuali sviluppa caratteristiche paterne e materne insieme
Matrimoni gay: la facciata del condominio e il colore della società
Cari Italians: il matrimonio gay. Possiamo immaginare la
società come la facciata di un condominio e la vita di ogni individuo
come un appartamento. Ognuno arreda il proprio appartamento secondo i
suoi gusti ma a nessun condomino è consentito di dipingere la sua parte
di facciata col colore preferito. La facciata è di tutti e nessuno può
tramutarla nel vestito di Arlecchino inalberando il proprio diritto
all’autodeterminazione con la scusa che analogo diritto spetterebbe
anche a tutti gli altri. La facciata di un palazzo è una sola e deve
piacere a tutti i condomini. Essendo difficile che a tutti piaccia lo
stesso colore, o si decide a maggioranza o si cerca qualcosa che non
dispiaccia troppo a nessuno. Nel primo caso qualcuno rimarrà scontento e
dovrà abitare in un palazzo che non gli piace per niente: resterà del
rancore pronto ad esplodere ad ogni occasione. Nel secondo caso ognuno,
pur non essendone entusiasta, troverà in quella facciata un tono
complessivo accettabile e così essa sarà la facciata di tutti. Il
matrimonio gay rende la facciata comune in un modo che piace solo ad
alcuni, come solo ad altri – pur non dando giudizi su quel che accade
nei singoli appartamenti privati – piacerebbe una facciata senza quel
colore. I diritti individuali, quando escono dall’appartamento e si
affacciano sulla pubblica via, connotano la società non solo per i
singoli, ma per tutti. E “matrimonio” è parola che dà voce ad un
contenuto così pregno di significato da incidere fortemente sul colore
della società. Evitando prepotenze da una parte o dall’altra, bisogna
trovare un colore che sia tollerabile per tutti. Paolo Galli, p.galli.italians@virgilio.it QUI
E non regge: è proprio per rendere uniforme la facciata che occorre il matrimonio egalitario!!
-Come cambierebbe la mia vita se i gay si sposassero?
Gentile Severgnini, ogni tanto mi capita di sentirmi molto stupida nel leggere le lettere su “italians”. E questo non sarebbe un problema vivendo io in Italia ed essendo quindi in buona compagnia, ma oltre alla stupidità ho anche il difetto dell’ostinazione cioè di volere una spiegazione alle cose che non comprendo. Arrivo al dunque: il matrimonio degli omosessuali. Pur essendo eterosessualmente sposata, onestamente non riesco a capire dove stia il problema. Lasciando perdere il colore della facciata del condominio (“Matrimoni gay: la facciata del condominio e il colore della società” – http://bit.ly/1khvzke), non capisco il problema dell’estensione dei diritti al coniuge dello stesso sesso. Qualcuno dice che il coniuge avrebbe diritto alla reversibilità, al congedo per malattia, all’eredità, etc. E allora? Che differenza c’è per noi tutti se a queste cose ha diritto una persona di un sesso piuttosto che di un’altro? Non capisco proprio, probabilmente perché la mia intelligenza limitata non mi permette di comprendere le sfumature del diritto familiare e lo stravolgimento che si avrebbe nella società con il matrimonio gay proprio come è successo per il divorzio (?). Si sollecitano chiarimenti, ma per favore che siano all’altezza dei due neuroni che mi sono rimasti, cioè che qualcuno mi spieghi in concreto come cambierebbero la mia e la sua vita se i gay si sposassero. Grazie Severgnini, e saluti a tutti gli Italians. Loredana Funaro, loryfun@libero.it QUI-(*)
Matrimonio gay? Cambia tutto per tutti
Cosa mi cambia se 2 gay si sposano (“Come cambierebbe la mia
vita se i gay si sposassero?” – http://bit.ly/1jAhIAt)? Tre risposte
spicce. 1) Soldi. Pensioni di reversibilità, agevolazioni fiscali, case
popolari e altre provvidenze per le famiglie. Ma cos’è la famiglia?
Brutale matematica: a numeratore fermo, se cresce il denominatore,
decresce il valore della frazione. Data la quantità N di soldi con cui
lo Stato può aiutare le famiglie, se si amplia la platea di fruitori,
cala il beneficio pro capite (N/10 > N/20). Inoltre spiace dirlo, ma
questa è l’Italia e il rischio abusi è alto, ci sono i falsi invalidi
figurati se mancheranno i falsi gay. Il paese ha un grave problema
demografico, deve aiutare le famiglie che possono fare molti figli,
superfluo spiegare perchè trattasi solo di coppie etero: non è
discriminazione, è biologia. Parliamo di soldi pubblici, tasse mie e
vostre, ogni contribuente ha diritto di voto sul loro impiego. Come
osate dirmi “zitto la cosa non ti riguarda”? 2) Bambini. Vallo a dire a
loro “e via che
ti cambia”. Il figlio di Elton John non ha chiesto di essere strappato
appena nato dal seno di sua madre, l’ha subìto. Poi ha pianto per un
anno, strano eh? Mario Adinolfi lo racconta nel capitolo 2 del suo libro
“Voglio la mamma”, si può leggere su internet se Facebook non lo
cancella di nuovo. Essere orfani di padre o madre non cambia niente?
Esistono le testimonianze negative di gente cresciuta in coppie gay,
anche se difficilmente le leggerete su Repubblica. 3) Neolingua. Questo è
più astratto ma provo a sintetizzare. L’ideologia “gender” si basa
sulla continua manipolazione verbale: non si deve dire “bambino senza
mamma” ma “con 2 papà”, no “utero in affitto” ma “gestazione per altri”,
no “uomo vestito da donna” ma “donna barbuta” etc. L’ipocrisia fatta
codice. Lo Stato che impone tale codice si avvia verso il mondo di
“1984″, dove 2+2=5 se lo dice il Potere. Io in quel mondo non ci voglio
andare. Allora non dite non mi cambia niente, perchè qui, proprio qui,
cambia tutto per tutti. Saluti dalla realtà. Claudio Sammartino, claudio.sammartino.81@gmail.com QUI
La realtà è già qui, caro il mio omofobo. Le tasse le paghiamo anche "noi" per "voi". Non dovremmo?
Le conseguenze della diffusa omofobia italiana
Caro Beppe, perché il matrimonio fra i gay suscita tante apprensioni in Italia e netta demarcazione tra favorevoli e contrari? Perché in altri numerosi Paesi, molti dei quali cattolici, dove questa Istituzione esiste e sta propagandosi sempre più, tale trambusto è stato lieve all’inizio e superato senza traumi? E’ questo l’aspetto che si dovrebbe analizzare, invece di avventurarsi, come fanno parecchi contrari, in sterili polemiche quali l’estensione dei diritti di legge che spettano alle coppie eterosessuali. Il vivere all’estero mi ha permesso di comprendere degli aspetti che stando in patria non avrei mai assimilati, in particolare uno: alle coppie cosiddette normali come me e mille altre non importa nulla della sessualità delle altre persone; è un qualcosa, come la religione, di spiccatamente privato e personale, che non deve attenere alla sfera pubblica, ed essere soggetta a condanne o concessioni morali finalizzate. L’Italia in questo novero delle democrazie ha ancora troppa strada da percorrere; siamo legati all’antica concezione del “peccato”, che non tramonterà mai, e l’omosessualità rientra in questo campo: è inutile che tentiamo di minimizzarlo o fingere di nasconderlo. Se una vera armata di italiani osserva nella pubblica via due ragazze che passeggiano mano nella mano in modo affettuoso, tende ad accettarlo; anzi, si dilunga ad osservarle quasi volesse spiarle dal buco della serratura. Viceversa, se lo stesso gesto avviene fra due uomini, si grida allo scandalo e alla perversione, con quello che consegue. Aggiungo: gli italiani accetterebbero senza fiatare il matrimonio fra due donne con relativi diritti, ma non quello fra uomini. E’ così: una delle conseguenze dell’omofobia nostrana diffusa. Cui conseguono evidenti dosi di classismo: i contrari farebbero eccezioni per gli “illustri” e sarebbero entusiasti di stare con Elton John, marito e figli, alla pari di Jodie Foster e moglie. Conclusione: oggi in Italia anche Leonardo e Murnau avrebbero problemi. Mario Sconamila, mario.sconamila@elisanet.fi QUI
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3) Breccia-Lovecraft, I MITI DI CHTULHU.
4) Magnus e Bunker, MAXMAGNUS.
5) D'Alfonso e Cascioli, CIACCI.
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E non è il solo!
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