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La geografia dei diritti gay nel mondo
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PRIDES
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27/6 Dalla Centrale a Porta Venezia -Gay Pride Milano, in 50 mila con il sindaco
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Milano Pride, a Expo sventolano le bandiere arcobaleno
Milano, diritti Lgbt: sfilano gli antagonisti del NoExpo Pride
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È tutta colpa del Gender -L’ironia su Facebook-
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Lo "sciopero dei fiori d'arancio". Gli etero non vogliono sposarsi se i gay non possono
Gay Pride versus Family Day-
Family Day: un gender al giorno toglie il medico di torno
Gender, paure e metafore
Cosa si nasconde dietro la difesa della famiglia tradizionale
Gender, la psicosi collettiva che si vorrebbe attribuire alla Costituzione
"Io, gay, ho visto la mia amica manifestare contro i miei diritti al Family Day".
Lobbies Lgtb e tutte le sfumature della rappresentanza (???)
Negare l'esistenza della famiglia omosessuale, quello sì, è contronatura
La piazza del Family Day è stata la prova tecnica per un'identità di destra
Family Day, la piazza che colpevolizza le donne e giustifica il femminicidio
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Giuliano Ferrara: "Vergognosa deformazione parole di Kiko Arguello. Istinto a uccidere viene dagli uomini senza Dio"
Family day Vediamo cosa dice davvero il testo sotto accusa
Don Etienne: uomini e donne restino diversi
Così nelle scuole si sperimentano i programmi sull’identità di genere
Corsi di identità sessuale Ecco la mia esperienza
«Mi turbava immaginare due uomini che si baciano - Vi racconto perché non è più così»
Sinodo dei vescovi, il documento: apertura a gay, divorziati e nullità nozze(*)(**)(***)
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Fiducia alla Buona scuola, sull’educazione di genere il governo rischia di cadere
Scuola, Giovanardi: “Fiducia a rischio? No, governo si è impegnato a cancellare educazione di genere”
---Ai padri (e alle madri) che scelgono testardamente di essere genitori
---Siete anche voi siete in preda ad “isteria omosessuale” collettiva?
Caro Beppe, Tex: nonostante abbia fatto recentemente umile richiesta di non pubblicare piu´articoli dedicati ai gay o ai loro “problemi”, noto che ci sono ancora lettere simili (“Sì al matrimonio gay, ma niente figli” – http://bit.ly/1SyoJpA ). Naturalmente e’ chiarissimo che voi avete la facolta’ di pubblicare cio’ che volete, ma incomincio a chiedermi se: 1) fra di voi non ci sia qualche gay in cerca di riscossa 2) se non avete nulla di meglio da pubblicare 3) se anche voi siete in preda ad “isteria omosessuale” collettiva. 4) se state contribuendo ad alimentare una polemica inutile 5) non sarebbe ora di cominciare a fare le persone serie. Certo: nessuno mi obbliga a leggere il vostro forum ma, sino ad oggi, cio’ che voglio leggere lo decido sempre io. Lascio, quindi, alla vostra sensibilita’ la cosa, e vi invito a fare un piccolissimo mea culpa visto che siete proprio voi ad accusare qualche lettore di “autoassoluzione”. Cordialmente,-Claudio Partucci, claudio300@netcologne.de
-QUI-
Il tema è di grande interesse e, quindi, arrivano molte opinioni. Opinioni diverse. Che noi pubblichiamo. Punto.-
Che fastidio danno due persone dello stesso sesso che si amano?
Caro Beppe e caro Tex, dopo aver letto il post del signor Claudio Partucci (“Siete anche voi siete in preda ad “isteria omosessuale” collettiva?” – http://bit.ly/1Gsxp8j ) sono rimasto quanto meno stupito: perché mai non si dovrebbe parlare di un problema come quello degli omosessuali? Pensa il signor Partucci che non parlando di un problema questo si risolva da solo? Per piacere, siamo seri. La questione esiste e va risolta, magari copiando dai vicini di casa, e mi riferisco alla ridente Svizzera nella quale vivo da anni. Qui la famiglia è genericamente “unione domestica” visto che comprende tanto le coppie eterosessuali quanto quelle omosessuali. Stessi diritti e stessi doveri, esclusa per le coppie omosessuali di adottare bambini o usufruire di fecondazione in vitro, e questa scelta è stata fatta dalla popolazione con apposito referendum (che qui si usa parecchio, come è noto). Il punto vero è che se due persone si amano lo faranno comunque, autorizzati o meno: la storia ce lo insegna da Eurialo e Niso, fino a Dolce e Gabbana. Che fastidio possono mai dare due persone dello stesso sesso che si amano? Sono affari loro e al cuor non si comanda. Non scordiamo che al famigerato Family Day erano presenti soggetti sposati, poi divorziati, poi risposati e con amante appresso, se questa è famiglia allora mi domando perché non possano esserlo Mario e Andrea o Laura e Francesca. Pochi giorni fa ero al porto di Oslo in attesa di un traghetto e ho visto una coppia di fidanzati che giocava allegramente, facendo anche un po’ di casino ma che dire, giovani e innamorati, va bene così’. Allo tesso tempo una coppia di donne si stava salutando affettuosamente, e va bene così’ anche per loro. Entrambe le coppie mi hanno fatto sorridere pensando al fatto che c’è ancora amore in giro, e questo è ciò’ che conta. Quindi il signor Partucci si metta il cuore in pace: i gay ci sono, esistono, e spesso sono meglio di tanti padri di famiglia che accampano la scusa della riunione di lavoro per poi andare a trans.-Mauro Ieva, mauro.ieva@swissonline.ch-QUI-
Se in America “Gay is the new straight”
Caro Beppe e Italians,
si parla di matrimonio tra persone dello stesso sesso, un concetto ormai
diventato ordinario negli USA, in tutti gli altri paesi OCSE e in molti
altri, esclusa Italia e Giappone. La settimana scorsa un famoso comico
satirico TV ha detto «Gay is the new straight, they want to get
married!”. Infatti si parla di persone che vogliono ratificare la loro
unione sentimentale e sociale anche dal punto di vista giuridico,
utilizzando una forma contrattuale esistente. Invece ci dobbiamo sorbire
i pippotti dei religiosi cattolici, che sparano a zero. Perche’ non la
poligamia? Semplice perche’, anche se praticata da miliardi di persone,
si presta ad evidenti abusi, abusi che sono meno probabili tra due
persone consenzienti e capaci di intendere e di volere. Perche’ non
l’incesto?
A parte il motivo biologico della necessita’ di mantenere una certa
variazione genetica per assicurare il mantenimento della specie, c’e’
anche quello morale di evitare situazioni impari dal punto di vista
materiale e psichico. Rapporti con minori? Beh quando un prete cattolico
inizia certi ragionamenti, denota una cospicua mancanza di realta’.
C’e’ proprio bisogno di argomentare? E qual e’ il luogo in cui la
maggior parte degli abusi avviene? La propria casa. Chi molesta di piu’
le donne? I propri mariti o parenti stretti. Non c’e’ un contratto
sociale perfetto. C’e’ invece chi si siede a ragionare sull’opportunita’
di estendere diritti e doveri consolidati tra adulti consenzienti e chi
invece parla di tutto. Caro don Stefano Colombo, perche’ non ci mette
anche «bestialita’» la prossima volta (“Perché sì al matrimonio gay e no
alla poligamia?” – http://bit.ly/1BdHDxA )?-Luca Bandiera, lbandiera@hotmail.com-QUI-
La famiglia è fatta da un uomo e una donna
Caro Severgnini caro Tex, vorrei rispondere a Mauro Ieva dalla Svizzera (“Che fastidio danno due persone dello stesso sesso che si amano?” – http://bit.ly/1H8cnCz ). Non fanno paura le persone dello stesso sesso che si amano; fanno paura quelle persone che vogliono stravolgere la natura stessa delle cose. Per procreare la natura pretende una componente maschile ed una femminile. Per crescere equilibrato ogni individuo vive un equilibrio tra componente maschile e femminile. Una coppia dello stesso sesso può garantire questo equilibrio in un bimbo che cresce e cerca nella famiglia i suoi punti cardinali? Non è un caso che in Svizzera le coppie omosessuali non possano adottare. Non è un caso che anche da noi molte coppie gay abbiano contestato questa possibilità. La verità rende liberi, e la verità è che il sole è il sole, e lo si può chiamare solo col suo nome. La famiglia è l’unione prolifica di un uomo e una donna; le altre non sono famiglie, sono unioni, sono rapporti, sono relazioni belle ed importanti, sicuramente con la loro dignità, non di minore valore, ma altra cosa dalla famiglia. Il riconoscimento delle unioni è una battaglia di civiltà, ma cambiare il significato alle parole è una battaglia ideologica e porta conseguenze gravi, perchè fa perdere il senso delle cose. Io vorrei chiamarmi Beppe Severgnini ed essere brillante e capace come lui… invece mi chiamo Davide, e anche se andassi in giro a dire a tutti che da domani anche io mi chiamo Beppe non cambierebbe la sostanza, e cioè che non sarò mai brillante e forbito come lui, sarò sempre un rispettabilissimo Davide. Accettare di essere ciò che si è non è un atto di quiescenza, ma un atto di orgoglio e di rispetto di sé. Io non penso di dover cambiare il mondo per quello che piace a me; e non permetterò al mondo di farmi diventare come vuole lui.Davide Demonte, aed.falegnameria@virgilio.it-QUI-
Gli eterosessuali descrivono un mondo che non esiste
Caro Beppe e cari Italians, saluto sempre con piacere il dibattito sulle coppie omosessuali, e mi sforzo di capire il punto di vista di tutti, prima, eventualmente, di comunicare il mio. In particolare però, riguardo alle motivazioni che spingono gli eterosessuali a considerare la loro forma familiare l’unica possibile, ci sono alcune cose che proprio non mi tornano. 1 – Primato della natura: sul fatto che la natura, per procreare, pretenda una componente maschile e una femminile, non ci piove. Non mi risulta però che dica nulla sul fatto che il frutto della creazione debba venire cresciuto in un contesto familiare come siamo abituati a pensare. Anzi, sono proprio i saputoni eterosessuali che, con grande fantasia (e incoerenza) ci mostrano ogni giorni variazioni sul tema molto interessanti- saggezza popolare recita: i figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce (oddio, le cose non coincidono sempre?). 2 -Equilibrio uomo donna: per la crescita equilibrata di una persona, penso che siano fondamentali caratteristiche personali altre, che non il semplice essere un maschio e una femmina. Capisco che in un mondo di incertezze, all’eterosessuale medio faccia comodo pensare di essere padri giusti e saggi per diritto divino – ma non è così. Invece è molto probabile che un giovanotto sciocco, resti sciocco quand’anche padre e accoppiato. 3 – La tendenza a parlare delle famiglie omosessuali, come se ancora non esistessero. Inutile dire che non è vero, basta guardarsi attorno. Ah dimenticavo, hanno anche dei figli: d’altra parte la condizione di omosessualità, di per se non rende sterili. Per concludere, l’idea che mi sono fatto è che gli eterosessuali, descrivono un mondo ideale, che non esiste: ciò che vorrebbero, e che invece non sono. Le loro famiglie non sono tutte belle (magari lo fossero!), e soprattutto non sono tutte uguali; ma sono esattamente uguali a quelle degli omosessuali. E questa è la verità che più non sopportano.Igor Lusardi, igorlusardi@gmail.com-QUI-
Siete omosessuali: rassegnatevi e soffrite in silenzio!
Davvero non riesco a capirvi, cari omosessuali. Che cosa
volete? Che cosa pretendete? Perché volete avere le nostre stesse gioie,
i nostri stessi piaceri, le nostre stesse soddisfazioni, i nostri
stessi sacrosanti diritti? Se il buon Dio ha fatto tanti bei doni a noi
eterosessuali, perché pretendete di averli anche voi? Perché pretendete
d’essere fortunati come noi? Voi siete omosessuali. Rassegnatevi e
soffrite in silenzio: “unite le vostre difficoltà al sacrificio della
croce del Signore” (cfr .Catechismo n. 2357). V’innamorate di qualcuno?
Dovete rinunciare. Siete omosessuali. Rassegnatevi e soffrite in
silenzio. Volete sposarvi come noi, creare una famiglia? Dovete
rinunciare. Siete omosessuali. Matrimonio? Come vi permettete di
pronunciare questa parola? Il matrimonio è tra un uomo e una donna. Voi
siete omosessuali. Rassegnatevi e soffrite in silenzio. Volete avere dei
figli? Stringere un neonato fra le braccia. Vostro figlio? Voi siete
omosessuali. Rassegna tevi e soffrite in silenzio. Volete avere la
gioia d’essere papà, d’essere mamma? Come vi permettete? Voi non siete
come noi. Siete omosessuali. Dovete togliervi dalla testa quest’idea
balzana dei figli. Papà, mamma… come vi salta in mente? Voi non siete
come noi. Non siete come noi. Dovete rinunciare alle gioie che solo noi
fortunati mortali eterosessuali possiamo avere. Rassegnatevi e
soffrite in silenzio per tutta la vita. Voi siete omosessuali. Noi siamo
eterosessuali. Non vi mettiamo in prigione, non vi condanniamo a morte,
ma non approfittate della nostra bontà. Siete omosessuali. Rassegnatevi
e soffrite in silenzio per tutta la vita. Spero si sia capito che
questa è una provocazione e il contrario del mio pensiero…-Francesca Ribeiro, ribesca@tiscali.it-QUI-
Omofobia e famiglia gender: una guerra fra talebani
Caro Bsev, nel nostro Paese non esistono le mezze misure: la
polemica sulla famiglia gender ha infiammato l’animo degli italiani;
facendogli perdere irrimediabilmente il senso dell’equilibrio. Nei
social network proliferano opinioni diametralmente opposte ma con un
comune denominatore: la convinzione di possedere una risposta univoca e
assoluta sul tema. La presunzione si fonde con una buona dose di
esaltazione, e allora si parte con una “crociata” pro o contro gli
omosessuali, poco importa, ciò che conta è imporre le proprie
convinzioni coattivamente. La filosofia machiavelliana regna
incontrastata: quando il fine giustifica ogni forma di violenza verbale e
invettiva contro un interlocutore con idee diverse. Guai per gli utenti
inesperti che oseranno contrariare un guru della famiglia o un paladino
dei diritti omosessuali, le ritorsioni saranno molteplici: dalla
minaccia di essere cancellati dalle “amicizie”, al virus telematico per
punire il “miscredente”. Personalmente credo che solo attraverso la
gradualità sarà possibile normalizzare un fenomeno che appare “diverso”;
per questo spaventa. Inutile ostentare le appartenenze di genere: si
finisce solo per ghettizzare, rendendo proibitiva quella necessaria e
graduale normalizzazione della diversità.-Fabrizio Vinci, vinci@usa.com-QUI-
Perché protestiamo contro il matrimonio gay
Caro Severgnini, sono uno di coloro che hanno manifestato a
Roma lo scorso 20 giugno. Sui contenuti di questa manifestazione ci
sarebbe molto da dire, ma siccome su “Italians” si dibatte quasi
soltanto del matrimonio omosessuale intervengo su questo tema.
Il motivo della contrarietà a questo istituto è molto semplice: è la
tutela del diritto di un bambino ad avere un padre ed una madre.
Questo diritto non corrisponde né ad una garanzia di felicità né ad
un’immunità dal rischio di fallimento cui la famiglia è esposta. Le
famiglie non sono il paradiso; sono cariche di fragilità e limiti come
ci insegna l’esperienza, soprattutto nell’Italia di questi ultimi
decenni. Il matrimonio omosessuale si basa però su una menzogna: che le
tecniche di fecondazione consentano a due persone dello stesso sesso di
procreare. Questo è possibile solo con una finzione giuridica, che
passa attraverso la negazione della paternità (o maternità) naturale.
Contro questa menzogna manifestiamo molto civilmente e altrettanto a
testa alta (finché la volontà dell’onorevole Scalfarotto non si
tramuterà in una legge penale liberticida). Dopodiché andremo pure in
galera, ma sempre ci alzeremo in piedi a protestare. E’ chiaro?
Saluti da Milano,-Cristiano Cannizzaro, criscanniz@hotmail.com-QUI-
Famiglie gay con figli: ci sono già in Europa (e Sud America)
Caro Beppe, continuo a leggere lettere di persone che dichiarano di voler preservare il diritto di un bambino ad essere cresciuto da una madre e da un padre. Ma gli studi scientifici cosa dicono in proposito? È proprio così? Gli studi sui quali si basano le posizioni ufficiali dell’American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Academy of Pediatrics e altre associazioni di professionisti che operano nel campo della salute mentale hanno evidenziato che non sussistono differenze negli effetti della omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale sul benessere mentale del bambino. Anche l’Associazione Italiana di Psicologia è allineata sulle stesse posizioni (vedasi il comunicato stampa del 24 settembre 2014). Ma a parte gli studi scientifici, si potrebbe obiettare che ci sono pochi casi reali, dimenticando però che le coppie omosessuali possono già adottare in Olanda da ben 15 anni, in Spagna da 10 anni e più di recente anche in Austria, Francia, Regno Unito, Belgio, Islanda e pure in Argentina, Brasile e Uruguay. Quindi chi afferma che un bambino non può crescere in modo sano ed equilibrato in una famiglia omogenitoriale nega che tale realtà è già ampiamente presente nel mondo e sostenuta dalla stragrande maggioranza del mondo scientifico-Paolo Amore, solo_pensieri@yahoo.it-QUI-
---"Tra voi due, chi fa l'uomo e chi fa la donna?". Vi racconto una storia d'ignoranza e curiosità
C'era una volta l'omofobia. C'era una volta e forse ci sarà
---Vladimir Luxuria, l’album dei 50 anni (senza rimpianti)
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