lunedì 3 novembre 2014

dalla stampa


Famiglia:

Famiglia moderna 2014

La scultura di Gillian Wearing a Birmingham

A Trento 2007: 


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iGay



Tim Cook: "Orgoglioso di essere gay". La rivelazione del CEO di Apple a Bloomberg Business Week.

Tim Cook e la maledizione di essere gay in Italia



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I bambini e la famiglia omosex


Cari Italians, leggendo le varie opinioni, sembra proprio che coloro che bramano il matrimonio gay vogliano arrivare all’adozione di bambini. A parte quindi i diritti di coppia, i benefit, le discussioni sull’etica che ne possono derivare, a parte il desiderio di maternita’ che è comprensibile, ciò che gli omosessuali trascurano sono le conseguenze sulla sfera emotiva e personale di questi bambini cresciuti da due uomini o da due donne. I figli emulano i genitori, e se vivono con una coppia omo per loro diventerà normale formare una famiglia non composta da mamma e papà. I bambini di oggi sono già molto disorientati, vengono sobillati da problemi che non sono i loro (separazioni, divorzi, famiglie allargate), caricati di ansie che li rendono fragili ed insicuri, spesso vivono situazioni di grave disagio, sono educati a sottostare sempre meno alle più elementari regole, la tv, ma non solo, li bombarda con immagini violente e/o relative ad un approccio sbagliato con il sesso. Tutte situazioni da cui non ne escono illesi. È vero, caro Beppe: fare un figlio oggi è un atto di amore ma anche di incoscienza. Un figlio però non deve essere mai il frutto dell’egoismo degli adulti. Nonostante sia convinta che probabilmente una coppia omo possa essere anche migliore di una coppia etero nel crescere i figli, sono altrettanto convinta che per i bambini la famiglia omosex diventi purtroppo un altro problema da affrontare.Laura Soliveri, soliveril@tiscali.it QUI-


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Omofobia e omofilia

Gentile Severgnini, nella categoria dei moralmente superiori, le nostre élites benpensanti, molto impegnate oggigiorno a ben pensare per tutti noi, hanno intronizzato gli omosessuali. Dotandoli della temibile arma accusatoria della “Discriminazione!” Trovo strano che mentre tutti, in Italia, denunciano e mettono alla gogna una presunta diffusa “omofobia” – sentimento perverso e atteggiamento deviante da reprimere ben presto attraverso il braccio armato della legge – nessuno mai pronunci la parola “omofilia” che è il suo contrario. Io troverei normale che accanto al termine “omofobia”, usato a bizzeffe per designare questa nuova devianza che a dire il vero non è troppo ben precisata inglobando un po’ tutto, si usasse ogni tanto anche il termine “omofilia” che è il suo opposto. L’attivismo “pro-omosessualità” mira chiaramente a elevare l’”omofilia” a norma, parametro, standard, canone. Ma come spiegare l’assenza di “omofilo” e “omofilia” nel vocabolario di chi pur fa uso frequente dei termini “omofobo” e “omofobia”, nuove varianti del male assoluto? La spiegazione, secondo me, è che si teme d’identificare con troppa chiarezza ciò che ci si propone di promuovere che è appunto l’”omofilia”. E anche se l’atteggiamento di favore nei confronti dei “diversi” deve essere – ce lo dicono le nostre élites pensanti – la nostra nuova norma etica, si evitano termini come “omofilo” e “omofilia” perché essi rischiano di mettere in evidenza questo partito preso. Chi non partecipa all’entusiasmo generale rischia invece l’etichetta di “omofobo”. Un’accusa che, secondo le nuove mode, gli “scettici”, i “laici”, i “tiepidi” come me ampiamente meritano.Claudio Antonelli (Montréal),onisip@gmail.com QUI-

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 “Omofilia”: mi sono fatto influenzare dal termine inglese “homophile”


Gentile Severgnini, ho ricevuto la lettera che è stata spedita anche a lei da una lettrice: “… il termine per definire il contrario di omofobia non esiste. Il termine “omofilia” secondo il Treccani è: “Sinonimo raro di omosessualità”. Il contrario di omosessualità e quindi anche di omofilia secondo i dizionari è: “eterosessualità”. Confesso che vivendo in Canada mi sono fatto influenzare dal termine inglese “homophile” che ha anche come significato, secondo i dizionari “a person active in supporting the rights of homosexuals”. Sono sicuro che tra non molto anche gli italiani adotteranno questa estensione di significato, arricchendo cosi’ le accezioni di “omofilo”, che includerà cosi’ anche “il contrario di omofobo”. Ammetto pero’ che il mio è stato un “flop”. Accetto di buon grado la sua “moral suasion” che ha fatto andare “in tilt”, dalla vergogna, la mia sicurezza in italiano. La stessa critica linguistica sarà stata fatta, immagino, al termine “gay” quando fu introdotto, perché a stretto rigor di lingua esso non voleva dire cio’ che vuol dire adesso. Adesso invece è corretto dichiararsi “gay”. Sono contento, comunque, di non aver fatto questo errore nei termini che ho analizzato nel mio recente libro: “L’italiano, lingua in tilt – parole, voci, gesti, immagini (Bagno a Ripoli, Firenze, Edarc, 2014).Claudio Antonelli (Montréal), onisip@gmail.com


La confusione sul termine “omofilia”


Non sarebbe il caso che i giornalisti che si occupano delle rubriche lettere dei giornali, prestassero attenzione a non pubblicare balle troppo grosse scritte dai lettori? Questa volta il giornalista disattento è stato il bravo e simpatico Beppe Severgnini, il quale su “Italians” – Corriere della Sera del 28 ottobre, ha pubblicato una lettera il cui titolo “Omofobia e omofilia” ( http://bit.ly/1wQc4Gi ) già annuncia l’equivoco. Il lettore scrive: “Trovo strano che mentre tutti, in Italia, denunciano e mettono alla gogna una presunta diffusa “omofobia” – sentimento perverso e atteggiamento deviante da reprimere ben presto attraverso il braccio armato della legge – nessuno mai pronunci la parola “omofilia” che è il suo contrario”. Ora, il termine per definire il contrario di omofobia non esiste. Il termine “omofilia” secondo il Treccani è: “Sinonimo raro di omosessualità”. Il contrario di omosessualità e quindi anche di omofilia secondo i dizionari è: “eterosessualità”. Insomma, il lettore ha fatto una bella confusione e Severgnini ha tranquillamente pubblicato. Il lettore, ad ogni modo, si stupisce del fatto che non si parli mai di simpatia verso gli omosessuali (questo è il contrario di omofobia), quasi con se fosse cosa riprovevole. Il lettore non capisce che è naturale per persone giuste nutrire simpatia verso chi, considerato diverso, è maltrattato per il solo fatto d’essere diverso, nero perché nero, ebreo perché ebreo, omosessuale perché omosessuale.Veronica Tussi,

Se dovessi pubblicare solo lettere chiare e logiche, cara Veronica, non avrei il piacere di ospitarla qui!

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Bagnasco, Ruini e le unioni civili


Caro Beppe, se non è Bagnasco è Ruini o un altro: “Ruini: io dico no alle unioni civili” ( http://bit.ly/10wxk6J ). Ma tutti questi alti prelati si sentono in diritto e in dovere di predicare in materie che esulano dal loro campo di competenza, vale a dire le leggi dello stato, presenti e future. Nessuna voce autorevole di giornalisti di grido si alza a dire ALT. Francamente non se ne può più. Che loro possano legiferare in materia nel diritto eccclesiastico è affare loro, ma chi ha un grande ed impellente bisogno che si legiferi in materia si rivolge alla Repubblica Italiana, laica per Costituzione, non alla Chiesa. Cosa si aspetta a mettere questi signori al loro posto? Grazie.Achille Ziccardi, ilpelide@hotmail.com QUI-
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Unioni gay: finché la legge non vi tutela, statevene all’estero


Caro Beppe, cari Italians, negli ultimi giorni si sono viste molte lettere sui matrimoni, le unioni gay, i rispettivi figli e i diritti ai benefits. Il dibattito spazia dalla moralità “superiore” degli etero di Fiorili (“Unioni gay e benefit per la famiglia” – http://bit.ly/1wuHBvT ), alle rivendicazioni delle coppie e delle famiglie gay di fatto. Premetto che sono favorevole ai matrimoni gay. Sui figli, dico solo che c’è tanta gente “normale” che avrebbe fatto molto meglio a non averne. Aldilà del diritto di uguaglianza dei gay, come delle famiglie etero di fatto, o dei genitori single per scelta, quello che mi sconcerta è che costoro sanno a priori che la legge dello Stato italiano è quella che è. Giusta o sbagliata, è e resterà tale, fintanto che il governo di turno non si deciderà a modificarla, con i rischi che conosciamo, ovvero aggiustiamo una cosa e ne distruggiamo altre tre che funzionavano benissimo. Mi torna in mente la notizia di quest’estate della figlia di Vecchioni che denunciava che in Italia non c’è una legge adeguata per definire la custodia dei figli nati da unioni gay in caso di separazione. Ma lei, come altri, della legge italiana se n’è fregata andando a sposarsi e a concepire all’estero, salvo poi tornare in Italia e lamentarsi che l’Italia non protegge i suoi diritti. Ora mi chiedo, ma se sapete di essere in una situazione non tutelata dalla legge, perché mettete al mondo dei figli, che se per caso poi le cose vanno a finir male, restano scoperti e immensamente vulnerabili? Perché lo fanno gli etero e gli sposati nel nome del Signore? Mi sa di discorso al pari di “siccome rubano tutti, allora ho diritto di rubare anch’io”. Volete sposarvi, volete figli, fatelo, ma dove la legge vi tutela, statevene all’estero, finché l’Italia non esce dal Medioevo, ma proteggete i vostri figli.Christina Beza Carr, bezakis_uk@yahoo.co.uk -QUI-

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 Quell’indice dell’ignoranza: primato senza gloria

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Uomini, donne e l’assistente sessuale-


Come due donne stanno cercando di rendere migliore il sesso per tutte le donne (*)

 

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L'insegnante di religione in un istituto superiore di Moncalieri (*)

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Egitto, postarono video nozze gay: tre anni di carcere

 

Iran, un anno di carcere a ragazza che voleva vedere il volley maschile

 

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Picchia un passeggero perché indossa una camicia rosa. Arrestato viaggiatore omofobo all'aeroporto di Dallas


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M5s, blog Grillo apre consultazione unioni civili per gli omosessuali

Unioni civili, l'ostruzionismo di Ncd (*)

Le unioni civili gay pluriannunciate per ora sono solo una questione di look

Renzi pro gay o anti gay?

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Nozze gay, prefetto intima a Marino di annullare le trascrizioni a Roma

 Nozze gay, il Prefetto di Bologna annulla

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Passeggiate, fischi e apprezzamenti: sono “solo” molestie

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Montenegro, gay pride blindato a Podgorica (stavolta senza incidenti)


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Nudi contro l'omofobia: il calendario dei canottieri inglesi


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Portiere violentato e rapinato in hotel
Identificati due romani della banda

 


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Una settimana a casa con tre figli


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jean_delville-la_scuola_del_silenzio










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