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Irina Shumilova e Alyona Fursova si sono sposate a San Pietroburgo, il loro è il primo matrimonio Lgbt di tutta la Russia
Fiori d'arancio indigesti per la Russia di Vladimir Putin. Infatti due donne si sposate nel comune di San Pietroburgo, ma non c'è nulla di illegale nel matrimonio di Irina Shumilova e Alyona Fursova. Infatti sul passaporto di Irina c'è scritto: uomo. Irina è una trans, il matrimonio s'aveva da fare e in Russia è polemica.---
Nuovo spot gay friendly della Vodafone (*)
Dopo quella della Findus arriva un'altra
pubblicità gay friendy e questa volta è la Vodafone a targare lo spot
con protagonista una coppia omosessuale.
"Bisogna avere pazienza"
recita Fabio Volo all'inizio del filmato, mentre le immagini mostrano
una donna in attesa nella sala d'aspetto di un ospedale. Poi l'attore
(nuovo testimonial del brand) cambia registro, ci ripensa e l'invito
alla pazienza diventa un'esortazione all'audacia: "Ma magari, invece,
no. Magari invece è arrivata l’ora di avere coraggio, di lanciarsi. Sì,
perchè, in fondo, non siamo fatti per aspettare”. A questo punto la
donna entra finalmente nella stanza e sorridente si avvicina verso la
sua compagna che ha appena partorito un bambino.
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In divisa nazista contro l'omofobia, la provocazione di Giampietro Belotti
Confronto a distanza in piazza, a Bergamo, tra le "sentinelle in piedi", i cattolici contrari ai matrimoni gay, e i "nazisti dell'Illinois", guidati da Giampiero Bellotti. Il giovane bergamasco che contesta le "sentinelle in piedi" vestito da nazista ha organizzato un corteo contro l'omofobia cui hanno partecipato centinaia di persone. Hanno sfilato a poche centinaia di metri dalla piazza dove i cattolici contrari ai matrimoni gay leggevano in silenzio i loro libri. Polizia e carabinieri hanno evitato qualunque contatto tra i partecipanti alle due iniziative.---
India, “Baci d’amore” in strada a Delhi: tensione e 70 arresti
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Il “coming out” di Tim Cook: chi se ne…
Caro Beppe, ha fatto notizia il “coming out” del capo di
Apple, Tim Cook che ha aggiunto che secondo lui l’essere gay è uno
straordinario dono di Dio.
Ebbene in tutto questo c’è qualcosa che mi sfugge: perché il capo di
Apple deve rivelare al mondo di essere gay? Può essere che io non abbia
capito, ma ho sempre pensato che la battaglia (sacrosanta) degli
omosessuali sia quella di non farsi additare come “diversi”, ed io con
questa idea sono cresciuto: non mi importa se una persona è omo oppure
eterosessuale. Così come non mi importa il colore della sua pelle oppure
il suo credo religioso: non ho mai considerato nessuno come diverso da
me; anzi, ho sempre pensato che, chiunque io avessi di fronte, io sono
uguale a lui (che, come diceva un mio professore al liceo è un po’
diverso da dire che lui è uguale a me).
Ma se un personaggio noto fa sapere al mondo della sua omosessualità,
se la rende di pubblico dominio con tanto di commento sul dono
ricevuto, non vuol dire forse che è lui stesso a considerarsi in qualche
modo “diverso”? Magari per un dono di Dio, ma comunque diverso, Perché
Tim Cook non ha detto: “Ho due mani e considero uno straordinario dono
di Dio il fatto di avere due mani?”, oppure per esempio: “Sono mancino,
eccetera..”. Ecco, in fondo io penso che la battaglia per sconfiggere
una discriminazione sia vinta quando la condizione che l’ha creata non
fa più notizia, quando diventa irrilevante. Per tutti.
Un cordiale saluto agli Italians.Ugo Iezzi , ugo.iezzi@gmail.com -QUI-
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Stando buoni e zitti, Rosa Parker avrebbe continuato a sedersi in fondo all’autobus
Caro Severgnini, in riferimento alla lettera del sig.Ugo Iezzi “Il “coming out” di Tim Cook: chi se ne…” ( http://bit.ly/1v2fmG2 ) che si interroga sulla necessita per un personaggio pubblico di dichiarare la propria omosessualità vorrei rispondere spiegandone le ragioni. Perché in 77 paesi del mondo essere omosessuali è un crimine, perché i giovani omosessuali hanno un tasso di suicidio 4 volte maggiore, perché un adolescente omosessuale ha un rischio doppio di abbandono scolastico a causa del bullismo, perché solo 25 paesi e territori del mondo riconoscono le unioni omosessuali, perché in 29 stati USA si può essere licenziati a causa della propria omosessualità, perché un senza tetto adolescente su tre in USA è omosessuale, perché in 7 paesi del mondo esiste la pena di morte per omosessualità. Ogni “coming out”, ogni pubblica affermazione della propria omosessualità, soprattutto se viene da una persona che ha avuto successo nella vita è una pietra fondamentale nel lunghissimo cammino che ci separa dal giorno in cui l’orientamento sessuale non sarà più importante. Stando buoni e zitti, Rosa Parker avrebbe continuato a sedersi in fondo all’autobus, e niente sarebbe cambiato. Siamo ancora lontanissimi dall’obiettivo di una diversità pienamente accettata, per il momento siamo ancora sul campo di battaglia. Lo so, molti preferirebbero non sentire più parlare di omosessualità e di omosessuali, alcuni per intolleranza altri per paura di risvegliare sensazioni e pensieri a lungo ignorati e negati. La battaglia per i diritti civili degli omosessuali è appena all’inizio, in alcuni paesi si nega persino la nostra esistenza, non è il momento per trincerarsi dietro ad una riservatezza che finirebbe per rallentare la conquista dei nostri legittimi diritti.Giovanni Battista Fiore, fiorgioba@hotmail.com -QUI-
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Il cardinale Bagnasco e la confusione sui matrimoni gay
Caro Beppe, sappiamo che molti lettori del tuo amatissimo blog vivono fuori dei confini italiani. E’ a loro che mi rivolgo con trepidazione. Il Cardinale Bagnasco ha affermato che con il recepimento da parte dei Comuni di matrimoni gay celebrati all’estero, assistiamo a «distinguo pretestuosi che hanno l’unico scopo di confondere la gente e di essere una specie di cavallo di Troia di classica memoria». Allora chiedo ai francesi che già da due anni hanno riconosciuto il matrimonio gay: in questi due anni le coppie etero sono rimaste confuse e non si sono più sposate? Le coppie etero hanno smesso di fare figli? Forse, però, due anni sono pochi per “confondere la gente”. Allora mi rivolgo a che vive in Spagna dove il matrimonio gay è stato riconosciuto già nel 2005: dopo tale riconoscimento i matrimoni etero sono terribilmente diminuiti sì da mettere in pericolo la sopravvivenza della gloriosa stirpe spagnola? I Paesi Bassi hanno riconosciuto il matrimonio gay nel lontano 2001. La confusione della povera gente olandese è stata tale che gli olandesi dovrebbero oggi essere a rischio scomparsa, ma è veramente così o poi in fondo in fondo non è cambiato nulla per le famiglie tradizionali che continuano a sposarsi e a fare figli come nel passato? Bagnasco può in tutta onestà intellettuale affermare che la Chiesa non ha nessuna intenzione di riconoscere i matrimoni gay; se però afferma che “la gente rimarrà confusa” da tale atto dice qualcosa che l’esperienza di milioni di uomini (francesi, olandesi, spagnoli, inglesi e pure brasiliani argentini etc) ha smentito.Paolo Amore, solo_pensieri@yahoo.it-QUI-
-La Chiesa non propone solo una visione, ma influenza la società
Caro Beppe, credo di trovarmi per la prima in disaccordo con te da quando ti leggo, cose che capitano!
Mi trovo in disaccordo con te perchè non sono d’accordo sulla tua
risposta a Elisa M. (“Perché la Chiesa pretende di stabilire che cosa è
dignitoso o no per una persona?” – http://bit.ly/1xL9dLZ ): sarebbe
bello che fosse così, ma purtroppo la realtà è ben diversa.
Quando la Chiesa parla non esprime solamente un’opinione, sei troppo
intelligente e preparato per non saperlo. Quando la Chiesa parla non
esprime solamente un’opinione, ma cerca di influenzare la società e il
legislatore. Che cerchi di influenzare la società è nell’ordine naturale
delle cose, ed è legittimo che una organizzazione come la Chiesa
proponga e difenda la sua visione della vita: sta poi alle singole
persone decidere cosa è giusto o sbagliato nella loro vita. Il problema è
quando cerca di influenzare il legislatore: come non legare
l’opposizione feroce ad una legge sull’eutanasia con i commenti che
citava Elisa? Come non legare i giudizi sull’educazione dei bambini e
sulla famiglia con l’opposizione feroce al riconoscimento di qualunque
diritto alle coppie omosessuali? E tralascio il fatto che a discettare
dottamente su matrimonio e figli siano persone che per non possono
sposarsi e avere figli… vabbè, la coerenza non è di questo mondo. Evito
di commentare tutto quello che ruota attorno al tema educazione e
sanità perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Quindi no, la Chiesa non esprime solo un’opinione, e infatti in paesi
come la Danimarca non è concesso alla stessa di fare dichiarazioni:
possono farlo solamente i singoli prelati ma specificando di parlare a
nome loro. Quando la Chiesa non si opporrà a una legge sull’eutanasia ma
semplicemente ammonirà i cattolici che praticando quella scelta si
porranno semplicemente al di fuori di questo percorso di vita, allora, e
solo allora, sarà valido quello che tu hai scritto.Andrea Paglierini, andreapaglierini@yahoo.it-QUI-
--- Matrimoni gay e unioni civili: dove sono legali
---Nozze gay, Bagnasco: "Sono una specie di cavallo di Troia"(*)
---Milano, la Curia ai professori di religione: "Segnalateci tutte le scuole pro omosessuali"(*)(**)(***)(°)(°°)
Una richiesta scritta ai 6.102 insegnanti
di religione della Diocesi ambrosiana per avere la segnalazione dei
colleghi e dei progetti che nella loro scuola trattano con gli alunni
temi legati all’omosessualità e all’identità di genere. La lettera,
riservata, è stata messa online sul portale a cui accedono solo i prof
di religione con una password. E appena in Curia è arrivata la notizia
che il contenuto della missiva stava per diventare pubblico, come
d’incanto la lettera è sparita. Con la precisazione che si trattava solo
di «un’indagine informale». Alcuni docenti di religione però l’avevano
già stampata e si erano interrogati sul suo significato, prima di
girarla a Repubblica.
«Cari colleghi — si legge nella lettera
scritta dal responsabile di settore della Diocesi, don Gian Battista
Rota — come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane
sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la
differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a
scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento
sessuale». Una lettera che pare dunque pensata per mettere in piedi un
sistema di contromisure che “proteggano” gli ignari studenti dalla
“campagna” di indottrinamento e dal confronto con i temi “sensibili” per
la chiesa cattolica. «Per valutare in modo più preciso la situazione e
l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” - scrive la Curia -
vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole
coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate
iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo
proposte».
Detto ciò, la richiesta è chiara: «Per
questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di
progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente
tabella, se possibile entro la fine della settimana». La Curia conferma
quella che definisce «indagine informale mirata a conoscere i progetti
scolastici relativi al tema della differenza di genere».Sempre don Rota,
responsabile del servizio per l’Insegnamento religione cattolica, cerca
di mettere un freno alle polemiche e innesta la retromarcia rispetto
alla lettera che esprimeva preoccupazione di fronte alla «campagna per
delegittimare la differenza sessuale»: «L’iniziativa è contestualizzata
nell’ambito della formazione in servizio dei docenti. La richiesta di
informazioni nasce dalla preoccupazione che gli eventuali discorsi su
temi così delicati e all’ordine del giorno del dibattito pubblico,
vengano sempre affrontati dagli insegnanti di religione con competenza e
rispetto delle posizioni di tutti»
---Bufalotta, favola gay in un asilo nido. Le associazioni cattoliche in rivolta
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Sessualità sicura e responsabile: lo Stato assente e i soliti cerotti
(però una cosa non impedisce l'altra)
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