domenica 23 novembre 2014

dalla stampa


Matt Taylor


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Il brivido di fuoco della gelosia

Pari agli dèi mi sembra
quell’uomo: innanzi a te
siede e tanto vicino sente la tua voce
dolce,
il desiato riso. Oh, a me
il cuore sbatte forte e si spaura.
Ti scorgo, un attimo, e non ho
più voce;
la lingua è rotta; un brivido
di fuoco è nelle carni,
sottile; agli occhi il buio; rombano
gli orecchi.
Cola sudore, un tremito
mi preda. Più verde d’un’erba
sono, e la morte così poco lungi
mi sembra…                                                                      (Saffo)

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Il prof che picchia l’alunno 14enne e gli dice «Essere gay è brutto»

Prof picchia l'alunno: "Essere gay è una brutta malattia, vero?"

Gay, a Perugia professore insulta e picchia uno studente omosessuale: "E' brutto, è una malattia"

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 Storie di ordinaria omofobia. Picchiato dal prof perché è gay

 «Si parlava di gay...» Il docente: tra un anno di ruolo, mica sono matto 

 La scuola e le parole per ogni tipo d’amore

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Caro Papa, a noi genitori omosessuali piacerebbe farti conoscere i nostri figli. Perché non vieni a casa nostra?

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Nozze gay, protesta Lgbt in prefettura a Bologna: “Se mi annulli non vale”

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 Mi chiedo sempre come mai i gay siano così ossessionati dal matrimonio


Caro Beppe, mi chiedo sempre come mai i gay siano così ossessionati dal matrimonio: si sa, la negazione di qualcosa può scatenare l’accanimento, ma magari hanno motivazioni reali, che però onestamente mi sfuggono. Se mi guardo intorno vedo decine di coppie etero che a sposarsi non ci pensano proprio, ma manco per niente; un tempo si diceva che ci si sposa per “essere in regola e tutelare i figli”. Bene, le mamme moderne invece hanno invertito la rotta e spesso pur avendo un compagno/convivente preferiscono spacciarsi per ragazze madri e usufruire allegramente di assegni famigliari, esenzioni ticket, precedenze nelle infernali graduatorie per gli asili, tutti benefit che se si sposassero e fossero “in regola” non vedrebbero neanche col binocolo. La tendenza etero mi sembra un po’ questa, alle coppie a cui il matrimonio sarebbe concesso (e anche suggerito) gliene frega sempre meno di sposarsi. Lo fanno, certo: a cinquant’anni, in comune e coi figli già grandi, per la reversibilità della pensione. Su questo mi trovano assolutamente d’accordo, intendiamoci: quoto Natalia Aspesi quando sostiene che “niente al mondo è meno romantico del matrimonio”; e infatti sempre di più il matrimonio è visto come mero atto giuridico, la cui non realizzazione paradossalmente garantisce spesso il riconoscimento formale di importanti agevolazioni (economiche in primis, ma anche sociali). Quello che faccio fatica a capire (ma sicuramente trattasi di mia ignoranza) è quali siano i diritti inalienabili di cui gli omosessuali si sentono privi per il fatto di non potersi sposare, e che proprio non riescono a compensare in altro modo, con le leggi a disposizione. Perché se è solo una questione di rito, di riconoscimento sociale, di “se lo puoi fare tu non vedo perché allora non lo posso fare – uguale – anch’io” mi verrebbe da dire: ma c’è bisogno? Saluti a tutti, omo, etero o metrosexual che siate.Silvia Dioni, silviadioni@alice.it -QUI-

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Noi gay vogliamo i diritti civili, non andare in chiesa in abito da cerimonia


Silvia Dioni si chiede perché i gay siano ossessionati dal matrimonio ( http://bit.ly/1u9wPWp ). Noi gay, o almeno la stragrande maggioranza di quelli che conosco, non hanno alcun interesse al matrimonio ma solo ai diritti civili. Voglio essere in grado di assistere il mio compagno se dovesse essere ricoverato in ospedale (e viceversa) e non dovermi limitare ad una visita giornaliera di un’ ora. Vorrei che se il titolare di un contratto di affitto muore, l’altro non venga sbattuto fuori. Vorrei che il mio compagno extracomunitario possa avere una carta di soggiorno permanente e non dover rinnovare ogni due anni il permesso, senza doverlo “assumere”. Vorrei che alla mia morte (sono 17 anni più anziano e quindi la natura è quella che è) possa godere della pensione di reversibilità, visto che si comporta come una buona moglie si comporta col marito e visto che le tasse le pago come tutti gli altri. Ripeto che noi gay vogliamo i diritti civili, e non andare in chiesa in abito da cerimonia. Purtroppo qualcuno ha cominciato a suo tempo ad usare strumentalmente la parola “matrimonio” suscitando la reazione negativa di chi, disinformato, si oppone all’estensione di un diritto sacrosanto di cittadini che dovrebbero essere uguali agli altri.Massimo Buonocore, buonocore9343@yahoo.com-QUI-

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Le pretese del movimento LGBT sono una falsa battaglia di uguaglianza


Il signor Fiore, nella sua appassionata lettera pubblicata su “Italians” il 13 novembre, cita Rosa Park cercando di paragonare il Civil Rights Movement con il movimento LGBT (“Stando buoni e zitti, Rosa Parker avrebbe continuato a sedersi in fondo all’autobus”- http://bit.ly/14K6VEm ). Non è il solo, ovviamente. Qui in USA, i liberal amano questo falso parallelo e tacciano chiunque sollevi perplessità sulle loro pretese di stare dalla parte sbagliata della storia. Tuttavia si tratta di un paragone forzato e scientificamente fallace. Il trattamento riservato ai neri si basava su concezioni razziste prive di qualunque fondamento scientifico. La battaglia per i diritti civili dei neri era in tutto e per tutto una battaglia di uguaglianza. Le pretese del movimento LGBT sono invece una falsa battaglia di uguaglianza, in quanto vogliono rendere uguale ciò che uguale non è. In USA si comincia a parlare di differenza fra “equality” e “sameness”. Molti sono a favore della prima ma non della seconda. Che sia stata un’idea di Dio o il risultato dell’evoluzione, uomini e donne sono diversi. Lo dice la biologia e lo dice la psicologia. La scienza non spiega le origini dell’omosessualità, i molteplici tentativi di trovare un’origine genetica hanno fallito. Le teorie gender cominciano ad essere considerate pseudo-scienza e rigettate anche nei paesi più progressisti del nord Europa (si veda ad esempio il documentario The Gender Equality Paradox e la sorte del Nordic Gender Institute). La decisione di classificare l’omosessualità come “orientamento sessuale” anziché come parafilia è stata presa a maggioranza (una delle tante situazioni in cui politica ed ideologia si mischiano alla scienza). Infine, esistono società in cui l’omosessualità non esiste, come le popolazioni Aka e Ngandu dell’Africa centrale studiate dagli antropologi Barry e Bonnie Hewlett. In definitiva, ci sono forti evidenze che l’omosessualità sia il risultato di scelte individuali e sociali. Pertanto le decisioni in merito sono decisioni politiche che non hanno nulla a che vedere con discriminazione e diritti negati.Andrea Cogliati, andreac71@hotmail.com-QUI-

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Omofobia: quando il silenzio fa ancora più male

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Schedatura’ scuole gay friendly, case arcobaleno e chiese lontane dalla società

Gender a scuola: la Chiesa spia, lo Stato latita 

 
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La svolta di Barilla con i gay: da bersaglio ad azienda modello (*)

  Mha, ben altro si attende.

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 Lo spot della Vodafone: Volo, le due mamme lesbiche e il bisogno di nuove parole

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Pride, inno alla tolleranza da standing ovation. Ecco il trailer in anteprima

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G.B., per i transgender arriva il prefisso "Mx"

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 20/11/2014 TDOR (*)

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 La maestra Greta è diventata donna.

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Norvegia, italiano vestito da donna uccide il compagno del suo ex

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Angelino Alfano e Matteo Renzi sposi.

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L'esibizionista esibito. Per strada                                     

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La foto di  Fabio Sidoti è una delle immagini della mostra online #scattodamore nata dalla chiamata di La27ora e marechiarofilm per raccontare come è cambiato l’amore e realizzare il manifesto del film partecipato Oggi insieme domani anche





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