venerdì 20 marzo 2015

dalla stampa- suppl



Barilla, il marketing e le coppie gay

Ho sentito con le mie orecchie Guido Barilla, quella volta, dire in diretta a La zanzara una cosa molto chiara, rispondendo alla domanda “Lei farebbe una pubblicità a un suo prodotto con una coppia gay?”. La sua risposta è stata: se devo vendere, no. Non ha espresso alcun giudizio, ha solo fatto un’osservazione di marketing. Ha detto che se deve vendere – sottinteso in questo paese dove troppa gente che mangia la pastasciutta considera il libero arbitrio altrui un’offesa personale – non può fare una pubblicità con una famiglia gay. Cosa ha detto di male? Gli si continua a mettere in bocca parole che non ha pronunciato e un concetto che non ha espresso.Angela Crivelli, roundbasket@gmail.com


FALSO!

FALSO!

FALSO!

«Non faremo mai spot per i gay, siamo per la famiglia tradizionale»: così Guido Barilla alla trasmissione La Zanzara su Radio24. «Chi non è d'accordo, può sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono, purché non infastidiscano gli altri». (RCD - Corriere Tv) - 26/09/2013--IlSole-


Vergogna a pubblicare certe falsità!!! Senza puntualizzare, almeno!

Dopo un articolo leccaculo recente, per giunta!

La signora ha bisogno quantomeno di un otorino. 

nb:Articolo in home-page al 20/03/15 h.2019

Segue trascrizione:




Il contesto era il seguente: si parlava di famiglie multietniche e di integrazione degli stranieri. Guido Barilla fa notare che la sua azienda aveva già fatto uno spot con una bambina cinese che mangiava spaghetti. Quindi Cruciani chiede perché non fare uno spot con una famiglia gay. Ecco come prosegue il dialogo tra i due:

Barilla: «Diciamo che noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi…»
Cruciani: «In che senso, scusi?»
Barilla: «Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei fondamentali valori dell’azienda… eh la salute, la famiglia, il concetto di famiglia…»
Cruciani: «Cioè non fareste mai uno spot…»
Barilla: «No, non lo faremmo perché la nostra è una famiglia tradizionale.»
Altro ospite: «Eh ma la pasta la mangiano anche i gay pero!»
Barilla: «E va bene, se gli piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, se non gli piace e non ci piace quello che diciamo faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra, ma uno non può piacere sempre a tutti per…»
Cruciani: «Cioè lei non farebbe mai uno spot con una famiglia omosessuale seduta a un tavolo.»
Barilla: «Non lo farei, non lo farei, ma non per mancanza di rispetto agli omosessuali che hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica…»
Cruciani: «E che significa senza…»
Barilla: «Tra l’altro la donna, per tornare all’argomento di prima, ha un ruolo fondamentale che è la madre che è il centro concettuale di vita strutturale di questo…»
Cruciani: «Ma poi non è detto che la madre che serve la colazione come nei vostri spot poi non vada a fare il lavoro da manager magari.»
Barilla: «Scusi, ma ci mancherebbe altro, ma sua moglie non fa uguale? Mi moglie tutte le mattine…»
Cruciani: «Io vivo da solo.»
Barilla: «…fa la colazione per tutta la famiglia e poi va a fare il suo lavoro.»

Cruciani: «Certo… ma infatti! Siamo alla follia. Senta però è interessante quello che mi ha detto lei: la famiglia gay no, però… ehm… io rispetto, però… qual è la frase?, mi sono scordato.»
Barilla: «No, io ho detto che rispetto… io rispetto tutti, facciano quello che vogliono senza infastidire gli altri.»
Cruciani: «E che vuol senza “dire infastidire gli altri”, scusi.»
Barilla: «Beh ognuno ha il diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare le persone che sono attorno ricchiedendo più o meno diritti che sono più o meno leciti, per esempio, qui ci addentriamo su fatti che sono un po’ lontani dalla pubblicità però che sono un fondamento comunque dei valori che…»
Cruciani: «Lei è contro il matrimonio omosessuale ad esempio, contro le unioni di uomini.»
Barilla: «No, il matrimonio omosessuale pensi che io lo rispetto, perché tutto sommato riguarda le persone che vogliono contrarre matrimonio, io una cosa che non rispetto assolutamente è l’adozione nelle famiglie gay, perché questo riguarda una persona che non sono le persone che decidono…»
Cruciani: «Però lei sa benissimo che i figli nati da famiglie omosessuali, ci sono tantissimi esempi, possono crescere tranquillamente e invece possono crescere male…»
Barilla: «Certo che crescono tranquillamente, devo dire che io che sono padre di alcuni più… primo padre… so le complessità che ci sono nel tirare su dei figli, spesso mi domando quali sono le complessità – già che ce ne sono tante così – quali sono le complessità di tirare su dei figli con una coppia dello stesso sesso
Cruciani: «Però non capivo l’espressione “purché non disturbino gli altri”…»
Barilla: «Esatto, un essere umano è un essere che può essere disturbato dalle decisioni di altri…»


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