giovedì 29 maggio 2014

Gay renziani e coerenza a corrente alternata





Ribloggo da Elfobruno ed evidenzio:


"Il Pd per anni è stato un ostacolo reale al tentativo di qualsiasi miglioramento delle condizioni di vita delle persone LGBT: PaCS, DiCo, CUS, legge antiomofobia sono state battaglie venute dal basso, adottate da qualche grigio burocrate di quel partito e poi svendute al peggiore dei compromessi. E questa è storia.(...)
 Chi mi dice perciò che il Pd sia l’unico strumento per conquistare i diritti, è smentito dall’evidenza dei fatti e dalla cronaca parlamentare.(...)
 Renzi è arrivato al potere promettendo non piena uguaglianza, ma dignità limitata. Limitata alle unioni civili (non sono il matrimonio) e stepchild adoption (non sono le adozioni).(...) entro i primi cento giorni. Di giorni ne sono passati un po’ di più e niente di tutto questo è arrivato.
Pesa sull’identità del “gay renziano” un vizio d’origine di non poco conto: la legge Scalfarotto. La stessa che prevede che in scuole, partiti, chiese e associazioni sarà possibile insultare le persone LGBT, forse non con le parolacce, ma con frasi tipo «l’omosessualità è una malattia che va curata», «i gay sono pervertiti e non devono avere gli stessi diritti» e amenità similari. Con buona pace del prossimo adolescente che si lancerà da un balcone. "

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Renzi, l’Europa e i gay a dignità limitata

 "La gay community, infine, si rassegni: la strada della piena uguaglianza – quella che porta i nomi di matrimonio e adozione, per capirci – ha subito una deviazione, forse definitiva, verso legislazioni ad hoc. Roba segregazionista da Europa degli anni novanta, ma pare che l’omosessuale italiano, che il Pd lo vota anche tutto felice, non abbia problemi a percepirsi come soggetto diversamente rispettabile."

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